Alveo è un particolare integratore alimentare vegetale ottenuto dagli estratti di 24 erbe officinali. Prodotto in Canada. Aiuta i processi di disintossicazione, di prevenzione contro le malattie e nel rafforzamento dell'organismo. Indicato per un utilizzo quotidiano, è un prodotto sicuro e non ha effetti collaterali. Contiene il succo d'uva nero che aiuta ad assorbire le sostanze minerali. Ha un gusto piacevole e quindi è popolare tra i consumatori di tutte età.
Monday, November 9, 2009
Fucus vesiculosus
Monday, November 2, 2009
Crondo Crispo
Monday, October 19, 2009
Peperoncino
Il Peperoncino è un’interessantissima pianta erbacea che fa parte del genere Capsicum, della famiglia delle Solanacee. Il nome derivebbe dal vocabolo latino capsa che significa “scatola”.Il termine richiama la forma del frutto, somigliante ad una scatola che racchiude i semi. C’è chi dice, invece, che il termine discenda dal nome greco kapto, che vuol dire morsicare, con riferimento al gusto piccante che “morde” il palato durante il pasto o al fatto che il peperoncino stimolerebbe l’appetito e indurrebbe a “mordere” avidamente. Il termine “peperoncino” si riferisce invece all’affinità del gusto (ma non dell’aspetto) con quello del pepe.
Le 5 tipologie di peperoncino più comuni
- Capsicum annuum, il più coltivato. Include le varietà più diffuse: i peperoni dolci, il peperoncino comune in Italia, il peperoncino di Cayenna e il peperoncino jalapeño messicano.
- Capsicum frutescens, che comprende anche il tabasco.
- Capsicum chinense, che non è affatto cinese come potrebbe suggerire il nome, ma sud-americano, originario dell'Amazzonia. Tale specie include l'habanero, uno dei più piccanti in assoluto.
- Capsicum pubescens.
- Capsicum baccatum.
È conosciuto da tempi antichissimi: in Messico il peperoncino piccante veniva utilizzato come alimento, ma anche per scopi terapeutici, dai Maya. Da almeno 5000 anni prima della nascita di Cristo era una pianta coltivata comunemente in Cile e Messico, come testimoniato da diversi reperti archeologici. A quell’epoca i peperoncini erano, inoltre, le uniche spezie utilizzate in Perù. Il peperoncino veniva chiamato, allora come oggi (in tutta l’America Latina): "Chili", termine di derivazione azteca.
Quando gli spagnoli sbarcarono in America, gli Aztechi avevano già creato varietà numerosissime. Esistono molte testimonianze che associano l’ultimo signore degli Aztechi, il celeberrimo Montezuma, all’impiego del peperoncino. Si dice che lo mangiasse in diverse pietanze e che lo bevesse anche mescolato con il cacao. Cristoforo Colombo lo importò in Europa dalle Americhe alla fine del 1400. Il primo europeo che lo assaggiò fu Diego Chanca, il medico di bordo che partecipò alla seconda spedizione di Colombo. Lo scoprì osservando la popolazione locale che lo utilizzava come nutrimento e lo impiegò come condimento.
Che cos'è la capsicina?
La piccantezza dei peperoncini viene misurata tramite la scala di Scoville (il peperone dolce ha, ad esempio, zero unità Scoville). Uno dei metodi migliori per alleviare e rimuovere la sensazione dolorosa e di bruciore causata dal peperoncino è quello di mangiare yoghurt, formaggio o un pezzo di pane (meglio la mollica) inzuppato nell’olio. Oppure, bere semplicemente del latte. La capsaicina, infatti, si scioglie facilmente nei grassi.
Lo scienziato ungherese Szent-Györgyi, premio Nobel per la medicina nel 1937, scoprì nel peperoncino un’importante sorgente di acido ascorbico (Vitamina C) che permise di arrestare le morti per scorbuto, malattia che uccideva migliaia di marinai. Ciò contribuì a nobilitare ancor di più il valore di questa preziosa pianta.
Proprietà del peperonciono:
Il peperoncino può essere usato anche come antidolorifico nelle artriti e in alcuni tipi di nevralgie e cefalee. Il potere afrodisiaco del peperoncino, invece, non è stato confermato in termini assoluti dal punto di vista scientifico.
Viene utilizzato anche dalla medicina omeopatica e, come rimedio, da diverse medicine tradizionali popolari (ad esempio: dalla medicina Ayurvedica).
Da quanto emerge da alcuni studi, il peperoncino piccante avrebbe un’azione anestetizzante sul corpo e contribuirebbe a ridurre il colesterolo e a prevenire le cardiopatie. Gli sviluppi terapeutici in questo senso sono però ancora allo stato iniziale.
Altre proprietà terapeutiche riconosciute al peperoncino sono le seguenti:
- Regola in modo efficacissimo la pressione sanguigna (proprietà molto nota e fondamentale);
- Protegge i capillari;
- Combatte l’insorgenza delle vene varicose, favorendo la circolazione sanguigna;
- Facilita la coagulazione del sangue e agisce come disinfettante;
- Cura l'ulcera gastrica, le emorroidi e le ragadi, se utilizzato con moderazione;
- È indicato per le terapie contro la depressione, l'ansia, l’anoressia e l’alcolismo;
- Favorisce la sudorazione e viene utilizzato in caso di otite ed insufficienza epatica;
- Viene utilizzato anche contro la stitichezza, la cellulite, l’obesità, il mal di denti;
- Cura la colite, i reumatismi, le distorsioni, le lombaggini e il torcicollo;
- È utile contro la psoriasi, l’herpes zoster e l’acne giovanile;
- Rallenta la caduta dei capelli e riduce l'incontinenza urinaria;
- Abbassa il livello dei trigliceridi;
- Stimola la regolare attività di cuore, reni e polmoni.
È preferibile consumare il peperoncino fresco, per non perderne le proprietà. In ogni caso, il peperoncino può essere conservato benissimo sottolio o in polvere (dopo averlo fatto seccare al sole e tritato).
A livello gastronomico esistono un’infinità di ricette culinarie ed ognuno può lavorare anche con la fantasia, creandone di nuove. Il frutto viene consumato cotto, crudo, essiccato o affumicato. Viene impiegato anche per aromatizzare e per realizzare salse piccanti.
In Italia il peperoncino è utilizzato ampiamente nei piatti regionali, soprattutto nel meridione peninsulare. Sono molto noti, tra gli altri, il salame calabrese ‘nduja e il peperone di Senise lucano.
All'estero il peperoncino, oltre che in Messico (nelle salse, nel chili con carne), viene molto impiegato in Nordafrica (nell’harissa), in Etiopia e in Spagna (nel pulpo gallego, nella paella valenciana e in vari piatti dell’Andalusia). Altre zone di utilizzo massiccio del peperoncino sono il sud-est asiatico, la Cina, l’India e la Corea.
Monday, September 7, 2009
Centella Asiatica (Gotu Kola)
http://erbedellasalute.elitaris.com
Saturday, June 27, 2009
Equiseto
Monday, May 11, 2009
Ginkgo biloba
Saturday, May 9, 2009
Saturday, May 2, 2009
Tasso barbasso - Verbascum thapsus
Wednesday, April 29, 2009
Alveo - integratore alimentare per la pulizia dell'organismo
Alveo e' un tonico a base di acqua che contiene le seguenti 24 erbe:
- Aloe vera (Aloe Vera)
- Ginseng (Panax Ginseng)
- Timo (Thymus vulgaris)
- Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)
- Rosa canina (Rosa canina)
- Ginkgo biloba (Ginkgo biloba)
- Equiseto (Equisetum arvense)
- Lavanda (Lavandula angustifolia)
- Passiflola incarnata (Passiflora incarnata)
- Erba medica (Medicago sativa)
- Trifoglio pratense (Trifolium pratense)
- Tasso barbasso (Verbascum thapsus)
- Finocchio (Foeniculum vulgare)
- Cantella asiatica (Cantella asiatica)
- Condro crispo (Chondrus crispus)
- Genziana maggiore (Genziana maggiore)
- Fucus (Fucus vesiculosus)
- Millefoglio (Achillea millefolium)
- Suma (Pfaffia paniculata)
- Guarana' (Paulinia cupana)
- Ciliegio Nero (Prunuis serotina)
- Peperoncino (Capsicum frutescens)
- Cannella (Cinnamonum verum)
- Cardamomo (Elettaria cardamonum)
Alveo - tonico erbaceo: una prevenzione per il tuo benessere
Ecco i Fatti di Alveo, che tutti dovrebbero conoscere.
La maggior parte delle malattie croniche possono essere trattate con metodi naturali.
Sempre più medici consigliano trattamenti farmacologici con il sostegno delle risorse naturali, in quanto ogni farmaco ingerito, interferisce con il buon funzionamento degli organi interni come il fegato, il pancreas e l’intestino.
1. Alveo è una miscela di 24 erbe.
2. Alveo può essere utilizzato da tutti, anche dai bambini – Non contiene alcool, è a base di acqua. (il dosaggio per i bambini è il seguente: 0,4 ml di Alveo x peso corporeo in Kg)
3. Alveo è disponibile in 2 gusti: uva e menta (quest’ultimo è indicato per le persone con diabete perchè la versione al gusto di menta non contiene zuccheri)
Alveo purifica il nostro organismo dalle tossine che causano le malattie “dell’era moderna”, aiuta il corretto funzionamento del sistema nervoso, rimineralizza e rivitalizza le cellule della cute, tonifica il corpo e rinforza il sistema immunitario.
4. Alveo ripristina le naturali difese del nostro organismo e migliora il generale funzionamento del nostro corpo (omeostasi)
5. I primi segni di miglioramento della salute si possono osservare durante il consumo della terza o della quarta bottiglia di Alveo.
Alveo è raccomandato durante i trattamenti farmacologici perché favorisce un migliore assorbimento e una migliore assimilazione delle sostanze curative e, di conseguenza, può permettere una riduzione delle dosi di farmaci di sintesi (sempre sotto lo stretto controllo di un medico – attenzione: mai ridurre le dosi dei farmaci senza un’analisi o una visita accurata di un medico)
6. Alveo non è una medicina, ma un integratore a base di erbe che regolano il funzionamento di tutto il corpo. Non è selettivo, non fa bene solo ad un organo come ad esempio il fegato o la pelle, ma svolge un’attività “globale”.
7. Non è possibile incorrere in un sovradosaggio perché Alveo contiene le dosi minime di vitamine, minerali ed aminoacidi che sono accettate come regola internazionale dai Ministeri della Salute.
8. Si consiglia di assumere Alveo a stomaco vuoto 30 minuti prima del pasto (28ml). Per le persone che pesano più di 100 kg è consigliata una dose superiore (56ml).
Si raccomanda vivamente di bere Alveo con un bicchiere di vetro (tipo, ad esempio, il bicchierino Alveo in dotazione).
9. Durante il consumo della terza o della quarta bottiglia, in alcuni casi, si può osservare una risposta di adattamento da parte del nostro organismo, in corrispondenza di una disintossicazione fisiologica - la cosiddetta “crisi di guarigione”. In questo caso si consiglia di diminuire il dosaggio di Alveo ed assumerne metà dose per un periodo di 2-3 settimane, dopodichè è possibile tornare al dosaggio originale. Un'altra soluzione è quella di interrompere il trattamento per un paio di giorni, poi di ricominciare con il dosaggio minimo di 17 ml e, dopo 3 settimane, tornare alla dose consigliata di 28 ml.
10. In alcuni casi limite, durante la “crisi di guarigione”, si possono osservare alcuni fenomeni come: peggioramento della forma fisica, stanchezza, eczemi, aumento della cefalea, aumento della sudorazione, cambiamenti nell’odore del sudore, alito cattivo, ecc. È un segno che l'organismo ha iniziato a purificarsi e a disintossicarsi. Niente paura, si consiglia semplicemente di ridurre la dose a 14 ml, gradualmente per 3 settimane, per poi tornare ai 28 ml canonici. Se la reazione è intensa, ma il corpo è in grado di sopportare la sensazione di disagio, non è necessario ridurre la dose. Le reazioni di adattamento variano da soggetto a soggetto e possono verificarsi in momenti diversi quando si assume Alveo.
Personalmente ho avuto una reazione durante l’assunzione dell’ottava bottiglia, quindi dopo 8 mesi. Per aiutare il processo di depurazione si consiglia di bere molta acqua (preferibilmente non gassata). Circa 2 litri al giorno.
11. Alveo può essere consumato anche durante un periodo in cui si assumono farmaci. È utilizzato e consigliato come profilassi sicura ed efficace da oltre 10 anni.
Controindicazioni:
1. Alveo non può essere assunto quando ci si sottopone ad un trattamento di radioterapia o chemioterapia (si può introdurre l’assunzione di Alveo solo dopo 2 settimane dopo tale tipo di trattamenti). L'utilizzo di Alveo può rinforzare l’organismo e aiutarlo nella lotta contro la malattia.
2. Alveo non può essere consumato da individui che assumono farmaci immunosoppressori (capaci di inibire la risposta del sistema immunitario del corpo) perché Alveo provoca un effetto contrario a quello prodotto da tali farmaci.