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Monday, September 7, 2009

Centella Asiatica (Gotu Kola)



La Centella Asiatica è una piccola pianta annuale erbacea che cresce nelle zone tropicali, paludose ed umide e si trova in India, Pakistan, Sri Lanka, in Indonesia, nell'Iran, in Malesia ed in altre zone dell'Asia meridionale oltre che nel nord dell’Australia, in Nuova Guinea, Madagascar, Brasile e Venezuela.

La pianta fresca non si può trovare, purtroppo, in Europa. Il nome “Centella” potrebbe derivare dal verbo centellinare, in riferimento al fatto che la pianta “beve” continuamente e a piccoli sorsi l'acqua delle zone paludose in cui prospera. In sanscrito viene chiamata “Brami” (che significa Coscienza Universale). In Sri Lanka viene chiamata Gotu Kola (dal cingalese: Kola = foglia Gotu = di forma conica).

La Centella Asiatica si presenta con 4 o 5 foglie lungo un gambo strisciante. I fiori sono verdi con sfumature rossastre. La conformazione a ventaglio delle foglie della Centella Asiatica ricorda i due emisferi del cervello e il suo utilizzo, secondo la medicina ayurvedica, favorirebbe il flusso dell’energia tra un emisfero e l’altro, promuovendone l’equilibrio.

Il suo utilizzo popolare ha una tradizione millenaria. È utilizzata come pianta medicinale nella medicina ayurvedica indiana e nella medicina cinese tradizionale. Viene considerata dalla tradizione ayurvedica molto ricca di energia rivitalizzante per il sistema nervoso e per i neuroni.

Secondo tali medicine tradizionali, la Centella Asiatica aiuta molto la concentrazione e la memoria, è utile contro l’epilessia e ritarda considerevolmente l'invecchiamento. Un proverbio sempre in auge nello Sri Lanka e che ricorda il nostro "una mela al giorno toglie il medico di torno", recita: "due foglie al giorno allontanano la vecchiaia".

Rafforza inoltre il sistema immunitario, tonificandolo e proteggendolo dagli attacchi esterni, e favorisce il funzionamento delle ghiandole surrenali. La medicina ayurvedica la considera una pianta spirituale che favorisce la meditazione e combatte la depressione. Viene impiegata anche contro i reumatismi, le smagliature (in combinazione con l’assunzione di Vitamina E, come dimostrato anche dalla moderna ricerca scientifica), la cellulite (di cui favorisce il drenaggio) e le malattie della pelle come l’eczema, la psoriasi e, addirittura, la lebbra.

Viene utilizzata inoltre per i problemi di fragilità capillare e di microcircolazione e per migliorare la cicatrizzazione delle ferite, tanto è vero che viene soprannominata anche: “l'erba della tigre e dell’elefante" perché gli animali selvatici feriti si rotolano tra le sue foglie per curarsi e lenire le ferite.

Ricerche recenti hanno dimostrato che è efficace nello stimolare la produzione di fibre collagene nel derma e la rigenerazione del tessuto connettivo.
Attualmente la Centella Asiatica viene molto utilizzata come componente di creme cosmetiche e dermatologiche.

Le parti utilizzate sono essenzialmente la radice e le parti aeree. Viene utilizzata in cure di vario genere come infuso, in capsule (estratto), tinturamadre e applicazioni esterne.

La ricerca scientifica vera e propria sulla Centella asiatica è cominciata durante la seconda guerra mondiale e le evidenze scientifiche hanno confermato la validità del suo utilizzo tradizionale. La composizione della pianta varia a seconda della zona in cui viene di raccolta. La Centella del Madagascar è particolarmente ricca di asiaticoside, il principale principio attivo di tutte le Centelle Asiatiche (per esempio: nel processo di cicatrizzazione delle ferite, l’azione dell’asiaticoside stimola la produzione di collagene della zona ferita e trattata); per questo motivo ha un’azione più efficace.

Gli studi scientifici, oltre a confermare le proprietà terapeutiche scoperte dalla medicina tradizionale cinese ed indiana, hanno evidenziato le proprietà antiradiazione della Centella, molto utili nei trattamenti di radioterapia. È stato appurato, tra le altre cose, come la Centella Asiatica stimoli il tessuto cerebrale ed aiuti efficacemente la memoria e l’intelletto. Calma inoltre lo stress e rasserena la mente e la coscienza. Favorisce un sonno tranquillo e profondo ed un bel risveglio.

La Centella Asiatica è anche un decongestionante e viene utilizzata per alleviare i problemi alle cavità paranasali. Ha una serie interminabile di proprietà: ringiovanenti, stimolanti, antibatteriche, antidolorifiche, disinfettanti, calmanti, astringenti, espettoranti, toniche, vasoprotettive, antiossidanti, depurative e sedative.

Può agire efficacemente sul sistema circolatorio, digestivo, nervoso e respiratorio. La sua attività si manifesta anche in caso di varici, emorroidi, ipertensione venosa, eruzioni cutanee, lesioni gastriche ed infezioni.

Dona poi grande sollievo alle gambe gonfie, soprattutto in combinazione con il pungitopo.
La Centella ha un sapore dolce e aspro nello stesso tempo, viene utilizzata per la preparazione di tisane; in India viene utilizzata anche in gastronomia.

anche CENTELLA ASIATICA fa parte di 24 erbe di Alveo: scoprirlo subito!


http://erbedellasalute.elitaris.com


Monday, May 11, 2009

Ginkgo biloba


Il Ginkgo biloba (più semplicemente Ginko o Albero di Capelvenere) è una pianta arborea antichissima, una delle più vecchie specie viventi di albero. Il nome del genere Ginkgo, deriverebbe dal vocabolo cinese composto yinxing che significa: “albicocca d'argento”. Il nome della specie biloba deriva invece dai termini latini bis e lobus (chiaro il riferimento alla divisione in due lobi delle foglie). 

Le sue origini risalgono a ben 250 milioni di anni fa! La pianta di Ginkgo è longeva, può vivere per oltre 1.000 anni, a volte fino a 4.000 anni! È originaria della Cina, è stata coltivata per migliaia di anni dai monaci buddisti cinesi ed utilizzata come ornamento dei luoghi di culto. Attualmente resiste solo nelle foreste della valle dello Yangtze, perché la Cina è quasi completamente disboscata da molti secoli. Oggi si trova soprattutto in Giappone, in piantagioni europee (soprattutto in Francia), in Corea e negli Stati Uniti. L’albero ha una chioma fitta e raggiunge altezze che vanno dai 30 ai 40 metri. 

Le foglie del Ginkgo, di colore verde chiaro, hanno una tipica forma a ventaglio. E possiedono una caratteristica particolare: sono legate tra di loro da una lamella sottile e, ad un primo sguardo, sembrano dividersi, anche se sono unite in modo inseparabile. 

Lo studio relativo alle sue proprietà ed il suo impiego sono iniziati quasi 3.000 anni prima della nascita di Cristo.

Questa pianta viene utilizzata da molti secoli nella medicina tradizione cinese contro l’asma, ed il decotto ricavato dalle foglie viene impiegato per uso esterno su ferite, tumefazioni e geloni.
Le foglie contengono polifenoli e flavonoidi che agiscono in modo assai benefico sulle funzioni cerebrovascolari. Le malattie dell’apparato circolatorio sono molto diffuse nella società moderna e, spesso, le cause sono l’abuso di nicotina, l’obesità e l’ipertensione. 

L’azione del Ginkgo biloba si sviluppa principalmente su tre livelli: il sangue, le pareti vascolari ed il tessuto cerebrale. L’estratto delle foglie del Ginkgo biloba migliora e regola la funzionalità dell’apparato circolatorio, in particolare la fluidità del sangue, facilitando l’afflusso di sangue al cervello. Ciò ha un effetto indiscutibilmente benefico sulla memoria, sulla lucidità, sulle capacità cognitive ed intellettuali, sulla concentrazione. Migliora, inoltre, lo stato psichico.

Il miglioramento della circolazione del sangue avviene sia a livello cerebrale che periferico, permettendo di contrastare la fragilità capillare, la formazione di varici, i disturbi circolatori degli arti inferiori, la sensazione di freddo su mani e piedi. Il Gingko biloba protegge e tonifica i vasi capillari e le vene, aumentandone l’elasticità, ha un’attività vasoregolatrice e vasodilatatrice delle arterie e può facilitare la prevenzione della trombosi

Le foglie svolgono un'azione antiossidante e di neutralizzazione dei radicali liberi, permettendo di contrastare gli effetti dello stress fisico e mentale. 

Sono utili per curare patologie come insonnia, vertigini, emorroidi, disturbi dell’udito (sordità, ronzio), affezioni vescicali, instabilità emotiva connessa a sbalzi di umore, cefalee ed emicranie. 
Il Ginkgo biloba è indicato per la cura delle allergie cutanee e respiratorie, ha un’attività antinfiammatoria, antiallergica, antispasmodica, rinforza i reni e favorisce l’attività sessuale.
In Cina, il seme essiccato e lavorato è utilizzato per curare l'asma, la tosse, i disturbi della mucosa vaginale, la bronchite e la diuresi frequente. Nell’antichità, il seme abbrustolito veniva utilizzato in Cina e Giappone per favorire la digestione.

In Oriente, proprio per le sue innumerevoli proprietà, l'infuso di foglie viene denominato come: "il tè dell'eterna giovinezza". In particolare, anche gli antichi guaritori indiani ayurvedici (l’Ayurveda è la medicina tradizionale indiana diffusa già a partire dal IV secolo a.C.) lo impiegavano come ingrediente del "soma", l'elisir di lunga vita impiegato per perfezionare il corpo e la mente. 

La parte interna dei semi viene utilizzata come cibo prelibato in Oriente, soprattutto nella cucina cinese. In Giappone i semi di Ginkgo vengono impiegati in molti piatti come contorno (ad es. nel chawanmushi). 

Il Ginkgo viene utilizzato anche nelle creme cosmetiche per ristabilire il giusto equilibrio idro-lipidico nelle pelli secche e screpolate.

Alcune Curiosità: 

Il Ginkgo viene utilizzato come pianta ornamentale nobile nei parchi, nei giardini pubblici e privati, nei castelli e anche per creare dei bonsai.
Il Ginkgo è in grado di “combattere” i gas industriali e lo smog. Per questo motivo è particolarmente gradita la sua presenza sia sulle strade delle piccole città che nelle grandi metropoli.

L’Antica Filosofia Orientale assegna alla presenza di due lobi nelle foglie del Ginkgo e al fatto che esso presenti piante di sesso maschile e di sesso femminile il principio dello Yin e dello Yang, la legge secondo cui la realtà è governata dagli opposti, massimo e minimo, nord e sud, maschio e femmina. Questa è anche la ragione per cui viene conservato nei templi. 

Darwin giunse alla conclusione che il Ginkgo fosse una specie di "fossile vivente”, proprio perché la tipica forma a ventaglio delle foglie di Ginkgo è stata rinvenuta nei fossili. In realtà, si ritiene che la specie sia estinta allo stato naturale e sia stata conservata solo grazie alla coltivazione dei monaci cinesi. 
Il primo esemplare di Ginkgo che venne piantato in Europa nel giardino botanico di Utrecht, in Olanda nel 1730, vive ancora oggi e ha un aspetto un po' stravagante. Un esemplare di Ginkgo è sopravvissuto addirittura alle radiazioni della bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima.

In Oriente, l'arte è ricca di simboli ed immagini che raffigurano il Ginkgo. Anche negli emblemi degli shogun, nelle poesie giapponesi antiche waka si ritrova un forte simbolismo legato a questa pianta. 

Volevo ricordarti che Ginko Biloba e' uno dei 24 estratti di erbe fresche che si trovano nella bevanda - integratore Alveo.